Il remake ha acquisito una sua dignità, non soltanto nel Parnaso della filmografia. Dunque non è soltanto hollywoodiano, può essere anche sestese e fordista (e postfordista).
Ritornare alle origini italiane della critica dell’ideologia forte del lavoro (il saggio è del 1986) è parsa fatica non inutile. Sia per le metamorfosi del lavoro che c’è, sia per il lavoro che manca e che – per Aris Accornero – “stanca di più del lavoro che stanca”.
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