Guardare una vicenda e una pagina storica “dalla foce” significa confrontarsi insieme con la coralità degli avvenimenti e delle interpretazioni. Non dunque l’ansia di aggiungere anche i “nostri” e la nostra visione delle cose, ma lo sforzo – insieme più umile e più ambizioso – di dar conto di un’epopea corale, della sfida di un’intera nazione, senza omettere i ritardi, le contraddizioni, le fughe in avanti, i fulgidi eroismi, insomma accompagnando alla piena luce di un popolo in cammino le “zone grigie” che l’hanno segnato.
Sapendo che le ragioni di tutti non sono altra cosa, anche se distinta, dai tentativi di tutti, quando non raramente la storia ci vede procedere a tentoni.
Per questo si è provato a dare spazio ad aree territoriali non sempre esaltate o tenute nel dovuto conto e ad esperienze e personaggi “minori”, che sempre minori probabilmente non sono.
Aiuta in questa direzione l’attenzione a quelli che si sono voluti chiamare i partigiani “senza fucile”.
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