Tra le piaghe della politica moderna vi è quella di non avere pensato e organizzato la fraternità: la terza grande parola messa in bandiera dalla rivoluzione borghese e dall’illuminismo. È una piaga che, lasciata lì, ha contribuito massicciamente a quella che Aldo Moro definiva “la stanchezza della democrazia”.
Dei tre grandi depositi universali lasciati ai posteri dalla Rivoluzione francese del 1789 la “fraternité” è ancora oggi la meno concretamente tangibile. Un’assenza che pesa nel tessuto di queste società civili sempre più liquide ma dominate dal ritorno vincente della rendita finanziaria. Un’assenza che segna il rancore interno alle relazioni, alle istituzioni e alla stessa quotidianità. E che vive come una minaccia l’inarrestabile diffondersi delle migrazioni dei popoli poveri.
Non rassegnarsi a questo stato di cose e cercare i materiali di un punto di vista alternativo può essere l’inizio di una controtendenza che investa insieme le politiche attuali e un orizzonte più rassicurante perché più umano.
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