Dissolvenza è un procedimento usatissimo nella filmografia, che si incarica di chiudere una sequenza per aprirne un’altra. Una modalità che caratterizza in maniera convulsa la presente fase storica, in cui gli ultimi esiti aprono ogni volta a nuove impreviste prospettive.
Il sentimento più diffuso in chi guarda e in chi a qualche titolo è comunque attore – quantomeno nella quotidianità – è quello di una precarietà esistenziale e di un disorientamento politico.
Prenderne atto costituisce un primo passo, ancorché insufficiente. Provare un punto di vista è operazione quasi obbligata, dal momento che è comunque meglio avere un punto di vista sbagliato che non averne alcuno. Resta infine l’invito di papa Francesco a non perdersi nell’eccesso diagnostico.
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