Se la globalizzazione è aumento dei contatti e diminuzione delle relazioni, si tratta di recuperare, anzitutto dalla memoria storica, la densità e i fondamenti delle culture che hanno costituito nei secoli le identità popolari.
Il vero antidoto nei confronti dei cosiddetti populismi, e in particolare dei sovranismi, consiste infatti nel creare anzitutto un punto di vista che non insegua le steppe della postverità, ma proponga una diagnosi e una pratica politica in grado di includere e di ricostituire comunità condivise.
I mondi che stanno alle spalle, lo “Strapaese” italiano, non tornano e non possono essere copiati. Neppure la nostalgia aiuta. Ma è ancora una volta dal passato che possono essere recuperati elementi e mattoni per una nuova costruzione. È il mantra di Giuseppe Lazzati, che ripeteva Sant’Ambrogio: “Cercare sempre le cose nuove, mantenendo il meglio delle antiche”.
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