Alex Langer è tornato nei miei sogni. Quelli politici soprattutto. Non solo l’amico, non solo il più grande tra i Verdi italiani, ma il testimone e il maestro di una politica che prende ogni volta le mosse dalle contraddizioni del quotidiano (le avremo sempre con noi) e pensa e sperimenta i modi per sortirne insieme.
Una corsa instancabile, che ha bisogno delle fermate necessarie al discernimento. Lentius, profundius, suavius … e alla malora lo spirito olimpico sopraffatto a sua volta dall’esigenza di vincere sempre, senza esclusione di doping.
Stupenda la lettera a San Cristoforo. Il vero midrash del traghettatore.
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