Nei prossimi decenni gli storici considereranno la caduta dell’URSS del 1991 come l’evento geopolitico che più ha influenzato la storia del ventunesimo secolo. Definita da Putin la più grande catastrofe geopolitica della storia, la frammentazione dello spazio eurasiatico ha avviato tutta una serie di conflitti regionali che hanno acuito la diatriba tra Occidente e Russia, in particolare la crisi ucraina (2013-2015) e l’annessione della Crimea da parte del Cremlino nel 2014. (leggi l’introduzione completa)
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Introduzione di Marco Corno alla conferenza di Aldo Ferrari
Nei prossimi decenni gli storici considereranno la caduta dell’URSS del 1991 come l’evento geopolitico che più ha influenzato la storia del ventunesimo secolo. Definita da Putin la più grande catastrofe geopolitica della storia, la frammentazione dello spazio eurasiatico ha avviato tutta una serie di conflitti regionali che hanno acuito la diatriba tra Occidente e Russia, in particolare la crisi ucraina (2013-2015) e l’annessione della Crimea da parte del Cremlino nel 2014.
Crisi che ha le proprie origini più di un secolo fa quando la caduta degli imperi centrali (impero russo, impero tedesco e impero austro-ungarico) crearono un vuoto geopolitico nell’Europa dell’est che successivamente diverse potenze hanno tentato di colmare attraverso il controllo dell’Ucraina. La guerra russo-polacca del 1919-21 è stato il primo tentativo di riempire questo vuoto da parte allora del neonato stato polacco sotto la guida del generale Pilsudski che ambiva a creare una grande Polonia estesa dal Mar Baltico al Mar Nero.
Successivamente, negli anni settanta e ottanta del secolo scorso il Consigliere per la Sicurezza nazionale americana (1971-1980) Zbigniew Brzezinzki affermò che la Russia con l’Ucraina è una potenza mondiale invece la Russia senza l’Ucraina è una potenza regionale. Definizione che evidenzia l’incompatibilità degli interessi geostrategici tra Washington e Mosca e rende l’Ucraina una delle crisi più pericolose al mondo sulla quale si determina il balance of power dell’intero ordine internazionale.
Le tensioni di queste settimane e la difficoltà a trovare un comune modus vivendi tra le parti rischiano di scatenare un conflitto qualora la situazione sfuggisse al controllo. Tuttavia sia gli USA che la Russia vorrebbero scongiurare l’inizio di una guerra in Europa. Il negoziato intrapreso però è difficile, lungo e rischia di mettere eccessivamente sottopressione la stabilità dello stato ucraino.
La probabilità che Kiev imploda ancor prima di un’intesa russo-americana a causa della schiacciante pressione geopolitica a cui è sottoposta non è da escludere.
Se ciò dovesse accadere, lo stato ucraino si trasformerebbe in un “buco nero” che risucchierebbe tutto ciò che lo circonda trascinando obtorto collo direttamente la Russia e indirettamente gli Stati Uniti in una guerra che avrebbe delle ripercussioni catastrofiche per l’intero continente europeo, per la NATO e per il futuro dell’Unione Europea.
File audio da scaricare (clicca sul link)
1 – Luca Caputo, presidente dei Circoli Dossetti, presenta la conferenza – 1:15
2 – Introduzione del Circolo Geopolitico ACLI – 7:38
3 – Introduzione di Marco Corno – 2:36
4 – Relazione di Aldo Ferrari – 33:03
5 – Intervento di Luca Caputo – 2:11
6 – Domanda di Marco Corno e risposta di Aldo Ferrari – 5:53
7 – Domanda del Circolo Geopolitico ACLI e risposta di Aldo Ferrari – 5:28
8 – Aldo Ferrari risponde alle domande in chat – 6:13
9 – Domanda di Marco Corno, intervento di Cristina Carpinelli e risposte di Aldo Ferrari – 12:41
Aldo Ferrari, è responsabile del Programma Russia, Caucaso e Asia Centrale presso l’Istituto di Studi Politici Internazionali (ISPI) di Milano.
È professore ordinario di Cultura armena, Storia del Caucaso e dell’Asia centrale e Storia della cultura russa all’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove è anche Direttore del Master ELEO in Lingue ed economia dell’Europa orientale.
Co-fondatore e Presidente dell’Associazione di Studi Italiani sull’Asia Centrale e il Caucaso (ASIAC), è Editor della collana “Eurasiatica. Quaderni di studio su Balcani, Iran, Caucaso e Asia Centrale”, Ca’ Foscari University Press, Venezia.