Eremo e Metropoli, gli eBook gratuiti editi dai Circoli Dossetti
Il logo “Eremo e Metropoli” accompagna dagli inizi le edizioni del Circolo Dossetti, per decisione di Pino Trotta. L’eremo come il luogo dove il pensiero e lo Spirito vengono a noi. La Metropoli dove la fatica di essere uomini vive la tensione tra la comunità, le tecniche e il mercato.
Il Circolo Dossetti ha scelto di misurarsi con il disordine della globalizzazione impegnandosi nella elaborazione di una cultura politica. Un impegno sottratto all’avidità del business e all’arroganza del potere. Per questa ragione i testi di “Eremo e Metropoli” possono essere scaricati gratuitamente. Perché una cultura politica tutta data nelle mani del mercato rischia di diventare patetica e alla lunga sterile.
Resta irrisolto il problema della comunicazione e del dialogo con chi vorrà leggere i nostri libri. Per questo rimaniamo in attesa dei suggerimenti dei lettori che invitiamo ad essere nostri interlocutori.
Tutti gli eBook pubblicati si possono leggere online in formato PDF sfogliabile e si possono scaricare nei formati PDF, ePub (per tutti gli ebook reader) e Mobi per Kindle. Clicca sul titolo o sul libro per andare alla pagina con la presentazione e i link per il download.
saggi
La (non) questione dei cattolici nel PD
Luca E. Caputo Ferilli
I cattolici sono davvero un problema per il PD?
È l’acceso dibattito che contraddistingue l’attuale fase del Partito Democratico e che pare interessare tutto il centrosinistra: esisterebbe una questione cattolica che peserebbe sul futuro del PD e sui propositi di rinnovamento della nuova Segreteria.
Molti sono i cattolici che pensano di abbandonare il partito che hanno fondato.
La galassia della pace.
Giovanni Bianchi, Andrea Rinaldo.
Quale è il destino dei visionari? Che posto occupano nel pantheon dei personaggi significativi del novecento gli spiriti profetici? Si può essere osteggiati dai propri contemporanei ed invece risultare “promossi” dalla Storia?
Dissolvenze renitenti.
Giovanni Bianchi.
Dissolvenza è un procedimento usatissimo nella filmografia, che si incarica di chiudere una sequenza per aprirne un’altra. Una modalità che caratterizza in maniera convulsa la presente fase storica, in cui gli ultimi esiti aprono ogni volta a nuove impreviste prospettive.
Storia e attualità delle ACLI.
Giovanni Bianchi.
Poco più di uno schema e meno di un bigino: soltanto qualche spunto per una provocazione e per iniziare un discorso, mai scontato, sulle Acli.
Attraversare mondi.
Giovanni Bianchi.
Se la globalizzazione è aumento dei contatti e diminuzione delle relazioni, si tratta di recuperare, anzitutto dalla memoria storica, la densità e i fondamenti delle culture che hanno costituito nei secoli le identità popolari.
La Resistenza dalla foce.
Giovanni Bianchi, Andrea Rinaldo.
Guardare una vicenda e una pagina storica “dalla foce” significa confrontarsi insieme con la coralità degli avvenimenti e delle interpretazioni.
Officine letterarie sestesi.
Giovanni Bianchi.
È possibile rispondere al prisma della realtà con il prisma degli sguardi e delle discipline. La pluralità degli approcci e la difformità degli stili provano a dar conto non tanto della diversità del reale quanto piuttosto delle sorprese che si incontrano nelle trasformazioni.
Il provinciale errante.
Giovanni Bianchi.
Ricordare può essere il primo tempo della partita del progettare. Niente elegia e tantomeno la resa all’amarezza che critica tutto. Ricordare include il ricordo dei sogni di gioventù e allena a proporre i sogni che la vecchiaia fortunatamente non abbandona.
Il volontario secondo Bepi.
Giovanni Bianchi.
Bepi Tomai è rimasto nella memoria di amici e conoscenti per la facondia e più ancora per il gusto della narrazione che lo facevano esprimere in parabole, con una attenzione coltivata per l’aneddotica.
Alex, uomo per gli altri.
Giovanni Bianchi.
Alex Langer è tornato nei miei sogni. Quelli politici soprattutto. Non solo l’amico, non solo il più grande tra i Verdi italiani, ma il testimone e il maestro di una politica che prende ogni volta le mosse dalle contraddizioni del quotidiano (le avremo sempre con noi) e pensa e sperimenta i modi per sortirne insieme.
La fraternità dimenticata.
Giovanni Bianchi, Andrea Ferrari.
Tra le piaghe della politica moderna vi è quella di non avere pensato e organizzato la fraternità: la terza grande parola messa in bandiera dalla rivoluzione borghese e dall’illuminismo.
Senza fine.
Giovanni Bianchi.
Un testo meditato a lungo e confezionato in fretta. Mantenendo volutamente, per ragioni di equilibrio logico, alcune ripetizioni. Siamo infatti su un crinale storico dove gli eventi incorporano una duplicità inquietante. (E probabilmente non si tratta soltanto di duplicità.)
Francesco.
Giovanni Bianchi.
Quella di papa Francesco non è un’irruzione nella sola chiesa cattolica, ma una presenza inquietante che attraversa il mondo intero. E come tale riconosciuta. Al punto che sono legione i noncredenti che si dicono attratti dalla sua leadership.
Le vite degli altri.
Materiali per un’autobiografia.
Giovanni Bianchi.
Le vite degli altri è una scelta e una riduzione di Vita cooperativa. Perché non solo scrivo sempre lo stesso libro, ma rivisito continuamente i medesimi personaggi, con l’intenzione di ripercorrere il mondo cattolico così come Joseph Roth ha riattraversato l’Austria-Ungheria.
Vita cooperativa.
Materiali per un’autobiografia.
Giovanni Bianchi.
Arriva l’età in cui gli amici ti suggeriscono: perché non scrivi l’autobiografia… E forse è utile, ma a modo tuo. Indovinando il punto di vista che ti appartiene (l’unico) perché è meglio avere un punto di vista sbagliato che non averne nessuno.
L’arroganza della governabilità.
Giovanni Bianchi.
Tutti i capitoli del presente volume sono stati scritti prima della consultazione referendaria del 4 dicembre 2016. Fino a costituire un rapido pamphlet che prova a dar conto del cambio d’epoca e del suo senso profondo.
Taccuino sociale.
Giovanni Bianchi.
Il taccuino, comunque realizzato, è il modo migliore per tener dietro al pensiero e alle sue scorribande in una realtà che pare sfuggirgli. Come un alieno in un mondo che non ti appartiene più, eppure con l’esigenza di starci e, prima ancora, di capire.
La rimozione di Dossetti.
Giovanni Bianchi, Pino Trotta.
Giuseppe Dossetti, come Giorgio La Pira, è personaggio difficilmente traducibile e quindi difficilmente esportabile. Per molteplici ragioni. Per una intelligenza acuta, sempre attenta al kairòs della storia, con l’ansia nel linguaggio più di precisare il concetto che di comunicarlo alla gente comune.
Dossettiana.
Pino Trotta, Giovanni Bianchi.
Pino Trotta resta uno dei più acuti interpreti di don Giuseppe Dossetti. Suo grande merito è averne colto l’unitarietà della vocazione attraverso le varie fasi di un’esistenza e di una storia certamente non prive di colpi di scena.
Giornale di bordo.
Giovanni Bianchi.
Compito di un giornale di bordo è inseguire gli avvenimenti più che enunciarne la trama. La puntualità in questo caso fa premio sull’ermeneutica. La fiducia è che gli accostamenti favoriscano la ricerca delle cause.
Il taccuino delle metamorfosi.
Giovanni Bianchi.
L’interminabilità della crisi, della quale si pronosticano continue sortite dietro l’angolo, e la disperazione nell’efficacia delle sociologie mi hanno spinto insieme a sottrarre il termine metamorfosi a Ovidio e alle mitologie.
La politica secondo Martini.
Giovanni Bianchi.
La chiusura della giornata terrena non solo non ha interrotto il magistero martiniano, ma si è radicata la convinzione che con il magistero del cardinal Martini convivremo ancora a lungo.
Il laburismo dei cattolici.
Giovanni Bianchi.
Il termine laburismo ha per la vicenda dei cattolici italiani una densa duplicità. E’ senz’altro alternativo alla socialdemocrazia e al marxismo “diluito” che in essa si trova nel nostro dopoguerra e che suscita atteggiamenti di antagonismo.
La Resistenza reinterpretata.
Giovanni Bianchi.
A settant’anni dal 25 Aprile non si tratta di contrapporre un campo ideologico all’altro, ma di prendere le mosse dalla quotidianità e dai suoi luoghi.
Il volo del calabrone. Riflessioni sulle ACLI.
Giovanni Bianchi.
La politicità delle Acli è complessa ma originaria e indubitabile. Ne fanno fede le migliaia di amministratori locali che fin dagli esordi prendono le mosse dall’associazione dei lavoratori cristiani.
Oltre l’ideologia forte del lavoro.
Giovanni Bianchi.
Il remake ha acquisito una sua dignità, non soltanto nel Parnaso della filmografia. Dunque non è soltanto hollywoodiano, può essere anche sestese e fordista (e postfordista).
Dentro il cuore e fuori dai denti.
Giovanni Bianchi.
La politica per consistere e decidere deve essere sottratta alla pubblicità e alle sue immagini vincenti. In poche parole, deve ritrovare un fondamento e una capacità critica per essere capace di progetto.
Recensioni seconde.
Giovanni Bianchi.
Recensire è saggiare i territori delle letterature, e quindi del mondo e delle visioni che lo rappresentano e contendono. Un saggiare rapido e multiforme per il quale può servire come paragone il raffronto tra il racconto e il romanzo.
Le piaghe della politica.
Giovanni Bianchi, Andrea Rinaldo.
Stabilire un punto di vista non era soltanto la nota ossessione dell’operaismo italiano. Stabilire un punto di vista è la condizione necessaria, probabilmente sufficiente, per tentare un giudizio sensato sulla fase storica che attraversiamo.
A che punto siamo.
Riflessioni sul cattolicesimo democratico.
Giovanni Bianchi, Lorenzo Gaiani.
I dubbi intorno al cattolicesimo democratico si agitano da due decenni tra due mantra: il tantum aurora est, con il quale papa Giovanni XXIII annunciava il Concilio Ecumenico Vaticano II, e il dossettiano Sentinella quanto resta della notte, pronunciato a Milano il 18 maggio 1994 durante la commemorazione di Giuseppe Lazzati, che servì all’ex leader della sinistra democristiana per mettere in guardia dalle incipienti voglie di principato.
I laburisti cristiani
e i democristiani.
Giovanni Bianchi.
È merito di Vincenzo Saba avere dato visibilità e compattezza storiografica ai “laburisti cristiani”. A partire dalla triade composta da Giuseppe Dossetti, Giulio Pastore e Mario Romani. Un filone che attraversa il cattolicesimo democratico e frequenta la sponda sinistra tenendosi tuttavia lontano dall’ideologia socialdemocratica.
Laicità. Percorsi antichi e nuovi nel mondo e per la Chiesa.
Giovanni Bianchi, Renzo Salvi.
“Laicità. Percorsi antichi e nuovi nel mondo e per la Chiesa” propone testi e studi, anche redatti a più mani, degli anni Settanta/Ottanta, e appunti invece meno remoti ma comunque d’inizio Millennio, su un tema qual è la laicità nella Chiesa e nel sociale, nella quotidianità e nella storia, che riemerge di tempo in tempo e che torna a dirompere oggi, sovente con approssimazioni e con forzature che portano a chiedere se non sia necessario – dopo aver affermato la necessità di cristiani adulti – affermare anche l’opportunità e il bisogno di non-cristiani (convenzionalmente “i laici”) altrettanto adulti: rispetto al mondo prima ancora che nei confronti della Chiesa e comunque anche rispetto alla Chiesa … Il tutto ad un cinquantennio dal Concilio.
«Aggiornamento» e «dissenso» nel post-Concilio italiano (1966-1972)
Giovanni Bianchi, Renzo Salvi.
“Aggiornamento e dissenso nel post-Concilio italiano”, va rileggere novità, scombussolamenti, ricerche generose e “improvvisazioni” della grande stagione ecclesiale iniziata nel Concilio, con Papa Giovanni e poi con Papa Paolo: legge, rilegge e interpreta i documenti di un primo muoversi del popolo di Dio come popolo di base, come presenza di laici chiamati improvvisamente al protagonismo, come comunità antiche suscitate al pensiero ed all’azione dal vento nuovo del Concilio.
Il lieto annunzio alla storia.
Giovanni Bianchi.
Vale per la dottrina sociale della Chiesa l’assunto chiarito fin nei primi anni trenta con grande lucidità da Alcide De Gasperi in un aureo libretto dal titolo I tempi e gli uomini che prepararono la “Rerum Novarum”.
Rapsodia di piazza Petazzi.
Giovanni Bianchi.
Il pensiero rapsodico è forse adatto a confrontarsi con una stagione storica monsonica. Dove i generi si mischiano perché si sono fatti confusi i confini tra le discipline e le regioni reali: una ostentazione perfino eccessiva, e talvolta nauseante, dei ritmi della “società liquida”.
La bussola nascosta.
Giovanni Bianchi.
Che una bussola sia nascosta nella fase storica che attraversiamo è insieme un’ipotesi di lavoro e un auspicio. Perché anche il mondo globalizzato e la società liquida sono insieme realtà e rappresentazione. Si è tentato di cogliere aspetti significativi e di costruire mappe pur sapendo che tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria…
Esiste in Italia il patriottismo costituzionale?
Giovanni Bianchi.
La nostra Costituzione viene da una guerra mondiale e dalla Lotta di Liberazione. Dossetti consigliava di non leggerla altrimenti. Una Costituzione dunque datata, anche se in senso positivo. Al punto che da noi resta probabilmente sospesa – fatta eccezione per Roberto Benigni – l’espressione “patriottismo costituzionale”, tranquillamente accettata e diffusa negli Stati Uniti e in Germania.
Dilemmi d’Europa.
Giovanni Bianchi.
“Urge un grado superiore di ordinamento internazionale”. È frase, non sufficientemente sottolineata, del discorso del Papa Polacco per la giornata della pace del primo gennaio 2004. Urge. Ma che c’è dietro? Ritardi, tradizioni, aporie, tentativi e sperimentazioni. Il quadro è monsonico, non privo di indicazioni. Nulla è casuale.
L’Europa cerca se stessa.
Giovanni Bianchi.
Se la visione dei padri fondatori si è smarrita per strada ed esaurita, bisognerà trovarne un’altra. Perché senza visione l’Europa non cresce, non si evolve e neppure si mantiene. L’Europa politica, con il suo destino democratico e il grande patrimonio del welfare, non l’Europa ridotta a moneta unica.
Gli aclisti.
Giovanni Bianchi.
Una grande associazione popolare non è soltanto organizzazione, storia, personale politico, orizzonte di senso. È anche rapsodia quotidiana. Le tessere più disparate si congiungono nel suo mosaico secondo un disegno provvidenziale e lungo un filo che solo a posteriori è dato scorgere.
Il lavoro come ordinatore.
Giovanni Bianchi, Raffaello Ciccone.
Cos’è il lavoro? Il lavoro si è collocato nelle tecniche e nella quotidianità al seguito del mito del progresso infinito trasformatosi nel mito della crescita infinita. Il lavoro come fondamento e il lavoro come orizzonte.
La formazione disturba.
Giovanni Bianchi.
È destino della formazione in questa stagione politica di essere evocata più che praticata. Grandi elogi e scarsissimo impegno. Perché? Perché la formazione disturba: ampliando la platea dei concorrenti e sottraendo al déjà vu gli orizzonti delle cose futuribili.
Le Recensioni.
Giovanni Bianchi.
La recensione non è una promozione culturale surrettizia o tantomeno esplicita. Questo vezzo che si è generalizzato con il consumo dei libri esposti sui banchi degli autogrill come prosciutti o formaggi avvolti nel cellophane, è il suo doppio e la sua caricatura. Che allontana dal contenuto del libro lustrandone la superficie.
narrativa e poesia
A lunga conversazione.
Tessere di biografismo onirico.
Giovanni Bianchi.
È in carico alla conversazione il mantenimento dei ricordi e delle relazioni. È la sua indescrivibile plasticità che rende man mano compatibili gli ingredienti più disparati del vivere quotidiano e della storia.
Le compagne.
Giovanni Bianchi.
Inseguire la memoria è costruire un presente e un futuro imprevisti. Anche quando l’operazione incomincia per gioco, quasi ripetendo la leggerezza divertente di un film come Amici miei, diretto con dolente ironia da Mario Monicelli.
La montagna dimenticata.
Un romanzo e altro.
Giovanni Bianchi.
Dolore e morte restano nonostante tutto una coppia indissolubile. Non c’è dialogo che possa riuscire un efficace esorcismo. (Anche se è doveroso provarci.) Perché né il dolore né la morte possono essere metabolizzati.
La steppa urbana.
Giovanni Bianchi.
Niente come una ballata riesce a tenere insieme il dolore e la memoria di una figlia perduta. Perché il dolore più è forte, più resiste, e più si concede alle parole semplici e ai ritmi meno sincopati.
Lentius.
Giovanni Bianchi.
I versi si fa prima a leggerli che a presentarli. Hanno la rapidità degli appunti, e una profondità che solo al rigo breve pare concessa. I versi scavano e non alludono. Così accade sia quando assumono un andamento succintamente sinfonico come quando, quasi ripiegati su se stessi, procedono di sincope in sincope.
Tutto ciò che è solido si dissolve nell’aria.
Giovanni Bianchi.
Non è un remake, ma soltanto una ripresa. Questi poemetti si distendono nei decenni a partire dalla metà degli anni Settanta. Sono squarci di panorama storico che riflettono fondamentalmente un disorientamento e un percorso interiore. Senza tuttavia alcun sentiero interrotto.
Sono il Marco. Non un problema.
Marco Negroni.
Sono il Marco. Non un problema è un libro pubblicato senza data per i tipi della Camera dei Deputati nel 2004. Si tratta di un passo importante, o forse di una sosta, nella costruzione della propria immagine pubblica alla quale l’oggi sessantenne Marco Negroni ha lavorato nella sua difficile esistenza.
Sintassi.
Renato Seregni.
Renato Seregni. Ha scritto di teatro e per il teatro oltre a saggi, poesie e narrativa. Collabora a numerose riviste culturali.
Rapsodia sestese.
Giovanni Bianchi.
Ancora una ripresa, non un remake. Rivisitare i racconti è rivisitare la mia città: insieme Stalingrado d’Italia e Tritacarne City. Nuovi personaggi affiorano e nuove contrade, come se il tramonto definitivo delle colate – per ordine di Bruxelles – avesse inaugurato giorni comunque nuovi.
La vita lesta. Racconti sestesi.
Giovanni Bianchi.
Questa vita viaggia sempre troppo di fretta e i pensieri faticano a rincorrerla. La nostra leggerezza esistenziale discende dunque da qui: da questo divario tra il vortice dell’esistenza e le pause di un pensiero che sempre più raramente viene a noi.
Le metacronache dimenticate.
Giovanni Bianchi.
Se la teologia sgangherata incontra le sociologie ne nasce, o può, una sorta di antropologia pensosa del Buondio, che si nasconde, quasi la vita somigliasse a una caccia al tesoro organizzata per il liceo o l’oratorio.
Metacronache. (Poemetto)
Giovanni Bianchi.
Da sempre la poesia è manifestazione sorprendente e da sempre incontenibile. Si perde nei secoli, errabonda, e riemerge negli spazi più improbabili. Nulla le è impedito: negli stili, nei metri, nei toni e neppure nelle condizioni.
altri libri
Como Sud: La Storia e le Storie.
Frammenti di vita in città.
“Como Sud: La Storia e le Storie” è un’iniziativa proposta dal circolo di Legambiente “A. Vassallo” in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Como, alla quale ha dato adesione un cospicuo numero di enti, associazioni, circoli attivi su quel territorio.
2 commenti
Grazie per la splendida mattinata di sabato grazie all’impegno vostro e degli ospiti. Grazie anche all’offerta dei libri evidenziati, molto interessanti.
E’ un sito che mi ha fatto pensare. Grazie